Piano Transizione 4.0 e “digital transformation”: agevolazioni e novità 2021
21 gennaio 2021
Al via il nuovo Piano Transizione 4.0, inserito nella Legge di Bilancio 2021, finalizzato a sostenere la ripresa economica e a dare stabilità alle imprese, accompagnandole nel processo di ‘digital transformation’ e di sostenibilità ambientale.
Il Piano Nazionale Transizione 4.0
Dal 1° Gennaio, vengono confermate alcune misure del precedente Piano Industria 4.0 (o Piano Nazionale Transizione 4.0). Vengono introdotte una serie di modifiche nel quadro degli incentivi fiscali a disposizione delle imprese. Infatti si prevedono maggiori vantaggi per usufruire dei contributi per l’acquisto di macchinari e software – beni strumentali 4.0 e non – nonché per le attività di ricerca e innovazione in azienda e la formazione 4.0 dei dipendenti.
Aumentano le aliquote delle agevolazioni (erogate come “credito di imposta”) e i tetti di spesa, ma vengono ridotti i tempi di utilizzo del credito, oltre che novità fiscali come la rivalutazione dei beni di impresa.
Nel Piano Nazionale Transizione 4.0 è quindi confermata la validità di importanti misure a supporto delle imprese, fino a giugno 2023.
Gli investimenti oggetto di agevolazione nel Piano Nazionale di Transizione 4.0
Per l’acquisto di BENI STRUMENTALI nuovi, destinati a strutture produttive.
Potranno godere di un credito d’imposta i soggetti beneficiari contemplati nel precedente Piano Industria 4.0. Bisogna però tenere presente che l’intensità dell’agevolazione varia a seconda della tipologia di beni e dell’anno in cui viene sostenuto l’investimento.
Per l’acquisto di BENI STRUMENTALI NON 4.0 (ex superammortamento) e BENI STRUMENTALI 4.0 (Allegati A e B dell’ex iperammortamento) nell’anno di competenza 2021, ecco la tabella delle agevolazioni:
Per l’acquisto di BENI STRUMENTALI NON 4.0 (ex superammortamento) e BENI STRUMENTALI 4.0 (Allegati A e B dell’ex iperammortamento) nell’anno di competenza 2022, ecco la tabella delle agevolazioni:
I Beni Immateriali
Da un punto di vista di “software” sono degni di attenzione i beni immateriali non 4.0 e i beni immateriali 4.0 (Software 4.0). Infatti per i beni immateriali il credito d’imposta è associato anche agli investimenti per dispositivi tecnologici finalizzati all’implementazione di forme di lavoro agile – SmartWorking.
I Software: beni immateriali ammessi
Riguardo a quest’ultima categoria, nei beni immateriali ammessi alla nuova misura rientrano quindi, tra gli altri, software, sistemi, piattaforme e applicazioni per:
- la gestione e il coordinamento della produzione (sistemi SCADA, sistemi MES, sistemi CMMS);
- la prototipazione simultanea e/o l’archiviazione digitale e integrata. Da prevedere nel sistema informativo aziendale delle informazioni relative al ciclo di vita del prodotto (sistemi PLM, digital twin, Big Data Analytics);
- la progettazione e la riprogettazione dei flussi produttivi;
- il monitoraggio e controllo di produzione;
- la gestione della qualità e i relativi processi;
- la cybersecurity.
Si veda al riguardo l’ Allegato B della legge di bilancio 2017 – L. 232/2016.
Inoltre una specifica voce dell’allegato è dedicata a software, sistemi, piattaforme e applicazioni che devono essere in grado di comunicare dati e informazioni sia tra loro che con l’ambiente e gli attori circostanti. Questo è realizzabile grazie a una rete di sensori interconnessi IoT (Industrial Internet of Things).
Ulteriori misure
Investimenti in Ricerca & Sviluppo, Innovazione, Design e Green.
Rispetto agli investimenti in ricerca e sviluppo, il credito d’imposta riconosciuto passa dal 12% al 20%, con massimale da 3 milioni a 4 milioni di euro.
Per gli investimenti in innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, il credito d’imposta riconosciuto è del 10% con massimale di 2 milioni di euro.
Infine per gli investimenti in innovazione tecnologica finalizzati alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi allo scopo di ottenere una transizione ecologica (Green) e digitale, il credito d’imposta riconosciuto è del 15% con massimale di 2 milioni di euro.
Credito d’imposta Formazione 4.0
Si consente all’impresa di utilizzare il nuovo Credito d’imposta Formazione 4.0 per le spese sostenute in formazione dei dipendenti e degli imprenditori nell’ambito del biennio interessato dalle nuove misure (2021 e 2022).
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